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Sarò sincera.
Quando è entrato nel mio ristorante, ho pensato che fosse l’uomo più sexy che avessi mai visto.
Poi però ha parlato.
E ho capito chi era.
Il mondo lo conosce come John Brandt: fondatore di startup e imprenditore nel campo tecnologico, il bel genio stacanovista ricco da far paura. Per me sarà sempre un irritante sfigato e il migliore amico di mio fratello. Mi tirava i codini e mi chiamava Tiny Dancer. Io gli mettevo dei serpenti di gomma nel sacco a pelo e lo chiamavo Johnny B. Nerdino.
Secondo la sua addetta alle ricerche di mercato, gli farebbe comodo un’accompagnatrice per un importante viaggio d’affari e un evento di gala. Lui sostiene di non voler portare una ragazza che deve sforzarsi di colpire o con cui deve impegnarsi, quindi ha pensato a me, convinto che in questo periodo mi farebbe bene una bella vacanza dalla mia vita.
Che spocchioso di un nerd! Però, ha ragione.
I soldi mi fanno comodo e lui potrebbe darmi una grossa mano con la mia carriera, anche se deve imparare tanto sul modo di trattare una signora. Per fortuna, sono proprio la donna in grado di insegnarglielo, finalmente... Viene fuori però che la sua completa mancanza di competenze sociali non corrisponde a una mancanza di competenze nell’arte amatoria. Per niente. Mi insegna perfino un paio di nuovi trucchetti.
Ogni volta che apre la sua insopportabile bocca, non riesco a credere che dica sul serio. Ogni volta che mi tocca, ogni volta che mi ricorda chi ero prima di iniziare la mia vita in una grande metropoli, non riesco a credere che quello che c’è tra di noi sia finto.
Ho paura che entro la fine del mese lo prenderò a pugni in faccia, oppure che l’ultimo uomo sulla terra di pensavo di potermi innamorare mi avrà spezzato il cuore. O entrambe le cose.
